Un “Patto per un’Italia protetta e quindi più forte e competitiva” è quello proposto da Giovanni Liverani, Presidente di Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) nel corso dell’Assemblea Annuale dell’Associazione, che si è tenuta ieri (2 luglio, ndr) a Roma. “Dobbiamo superare il paradigma che rappresenta le assicurazioni come imprese ricche e profittevoli, chiamate in quanto tali dallo Stato a contribuire alla collettività soltanto mediante un carico fiscale sempre crescente e sempre più esteso. È tempo di adottare una logica in cui le assicurazioni non siano considerate una cassaforte da cui far provvista, bensì uno strumento potente, capace di risolvere problemi socio economici endemici e onerosi nell’interesse del Paese, attraverso operazioni di partenariato pubblico/privato in cui, nel rispetto dei reciproci ruoli, si sviluppino soluzioni in sinergia e non in contrapposizione negoziale”, ha affermato Liverani, che ha aggiunto: “Crediamo sia necessario costruire alleanze strategiche tra pubblico e privato, che rafforzeranno la competitività del nostro sistema socio economico e offriranno soluzioni concrete di protezione, prevenzione, previdenza e assistenza, a beneficio sia dei cittadini sia delle imprese”.
Questo è necessario anche dato lo stato di sottoassicurazione dell’Italia. “I dati mostrano chiaramente come l’Italia si collochi in fondo alla classifica delle economie avanzate, con una quota di premi assicurativi danni non auto pari all’1,1% del Pil, ben al di sotto della media europea del 2,6%. Questa persistente situazione di sottoassicurazione costituisce, a mio avviso, un fattore di svantaggio competitivo per l’Italia rispetto ad altri sistemi socio economici con cui si confronta sui mercati globali”.
Liverani ha poi evidenziato come, nel frattempo, vadano anche governare trasformazioni profonde del mercato assicurativo: “L’evoluzione del quadro regolamentare, l’innovazione tecnologica, i cambiamenti nel mercato del lavoro e nella struttura sociale stanno tutti contribuendo a ridefinire i confini dell’attività assicurativa e a trasformare i modelli di funzionamento delle imprese”. In particolare, “di particolare importanza per l’industria assicurativa è la revisione di Solvency II, attualmente in corso per quanto riguarda le disposizioni attuative (Livello 2). È un passo cruciale per arrivare a una giustificata riduzione, sia in termini quantitativi sia in termini di volatilità, dei requisiti patrimoniali”, ha detto il Presidente di Ania.
Passando ai numeri, nel 2024 le assicurazioni italiane hanno risarcito 27 miliardi di euro per incidenti, incendi o eventi avversi di varia natura, a cui si sommano 15 miliardi di risarcimenti per polizze Vita. I flussi finanziari reali di interventi sono stati pari a 42 miliardi in sostegno di famiglie e imprese in difficoltà.
“Nel 2024 la raccolta premi complessiva ha superato i 150 miliardi di euro, in crescita di oltre il 16%”, ha illustrato Liverani nella propria Relazione. “Nel Vita i premi sono ammontati a circa 110 miliardi e le riserve (pari a oltre 800 miliardi) rappresentavano quasi il 13% dello stock delle attività finanziarie delle famiglie italiane. Nel ramo Danni, i premi raccolti nel 2024 hanno raggiunto il valore record di 41 miliardi di euro. La crescita costante di questo segmento è un fatto positivo perché riflette la tendenza a una maggiore consapevolezza dei rischi da parte di famiglie e imprese”.
Inoltre, “dal punto di vista patrimoniale, il settore assicurativo italiano è molto robusto e ha registrato un Solvency Ratio a fine 2024 pari al 260%, ossia l’ammontare del capitale disponibile (156 miliardi) è pari a 2,6 volte quello richiesto dalla legge (60 miliardi)”, ha sottolineato Liverani, ricordando anche che “nel 2024, gli investimenti del settore ammontavano a oltre 1.000 miliardi di euro (quasi la metà del Pil) e 245 di questi erano investiti nel debito sovrano italiano, un importo che rappresenta circa il 10% dell’intero stock di titoli di stato in circolazione”.
In aggiunta a ciò, “il settore assicurativo è anche uno dei principali contribuenti dello Stato, nonché sostituto d’imposta per il prelievo di alcuni importanti tributi. Con riferimento al totale delle imposte dirette e indirette, le Compagnie assicurative versano oltre 12 miliardi all’anno nelle casse dello Stato”, ha detto il Presidente di Ania.
I materiali dell’Assemblea Ania sono disponibili cliccando su:
Relazione del Presidente
L'Assicurazione Italiana 2024/2025
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