I timori degli investitori sono stati momentaneamente placati dall'annuncio di un accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti per la riduzione delle tariffe al 30% sui prodotti cinesi importati negli Stati Uniti (dopo che il botta e risposta tra Washington e Pechino le aveva portate al 145%) e al 10% sui prodotti americani importati in Cina. A questo accordo, che ha portato sollievo sui mercati, si è aggiunta anche la temporanea sospensione, fino al 9 luglio, dei dazi al 50% sui prodotti dell'Unione Europea. D'altro canto, il periodo è stato meno favorevole per i mercati a reddito fisso statunitensi a causa dei timori per il livello del deficit di bilancio e questo ha avuto un leggero effetto di trascinamento in Europa, dove la situazione non è affatto migliore.
Nel corso del mese, il DJ Eurostoxx è balzato del 5,66%. Tutti i settori hanno chiuso in territorio positivo, ma i più performanti sono stati la tecnologia e i settori ciclici come l'industria e la finanza. Al contrario, i settori difensivi sono rimasti indietro, con le utilities e i beni di prima necessità penalizzati dalla pressione sui tassi d'interesse a lungo termine degli Stati Uniti e il settore dell'assistenza sanitaria, sul quale ancora resta incertezza sui dazi doganali che verranno applicati.
Verso una pausa estiva?
L'Europa dovrebbe beneficiare, nelle prossime settimane, del sostegno offerto dai tagli dei tassi della Banca Centrale Europea (Bce) e dal piano di spesa della Germania. Tuttavia, i mercati azionari potrebbero comunque fare una pausa dopo essere tornati vicino ai massimi di fine maggio. L'attuale valutazione dei mercati rende difficile un'ulteriore espansione dei multipli, anche se le stime degli utili sono state riviste al ribasso e le prospettive di crescita del Pil continuano a peggiorare a causa del clima di incertezza generato dalle politiche del presidente americano Donald Trump. Come abbiamo visto nell'ultimo mese, i mercati reagiscono violentemente alle notizie negative, ma sono pronti a sperare in una rapida risoluzione dei problemi e a riprendersi altrettanto rapidamente.
In un contesto che rimane volatile, è quanto mai importante la gestione attiva. Ci sono due possibilità: fare trading su ogni singola notizia e provare ad anticipare i possibili movimenti di mercato, oppure non prestare attenzione ai rumours di breve periodo, puntando invece su trend e dinamiche più strutturali. Questo approccio mira ad individuare i punti di forza delle società sul medio/lungo periodo e ci sembra più sostenibile. Un gestore attivo deve essere in grado di sfruttare la volatilità di breve periodo per aggiustare le esposizioni in portafoglio.
A cura di Gilles Guibout, Head of European Equities di AXA Investment Managers
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