La guerra commerciale continua a essere il tema all’ordine del giorno, ma non ci sono ancora grandi aggiornamenti. Il Presidente Trump ha affermato che l'Amministrazione sta facendo grandi progressi e che sta ricevendo molte richieste tema dazi. Purtroppo, però, il mercato è ancora in attesa di un annuncio sui negoziati. Questa incertezza ha compromesso ulteriormente la fiducia nell'economia statunitense e ha messo sotto pressione il dollaro. L'indice DXY, che misura il valore del dollaro su scala globale, è sceso sotto quota 100 le scorse settimane ed è scambiato al livello più basso dall'inizio del 2022.
I dati di marzo sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno superato le aspettative su quasi tutti i parametri. L'inflazione complessiva negli Stati Uniti è cresciuta dell'1,4% su base mensile, mentre il dato che esclude i settori delle automobili e dei carburanti è stato molto solido, pari allo 0,8%. Cosa vuol dire? Nonostante l’incertezza causata dalle tariffe, i consumatori statunitensi continuano a spendere.
Dal punto di vista dell’asset allocation, manteniamo un approccio bilanciato. Siamo overweight sull’azionario, con una preferenza per Large Value, Small Growth, Small Value e mercati emergenti. Sul fronte fixed income, invece, restiamo difensivi, con una posizione underweight sull’high yield e una posizione lunga sulla duration. Dunque, in vista del secondo trimestre, manteniamo un approccio bilanciato.
A cura di Damian McIntyre, Senior Portfolio Manager for Multi Asset di Federated Hermes
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