Quarterly Investor Trends Report - BNY
Secondo BNY, la cui maggiore preoccupazione è che l’economia raggiunga il calo di fiducia negli Stati Uniti, la lezione del primo trimestre 2025 per gli investitori istituzionali è stata quella di concentrarsi sui rischi domestici
07/04/2025
Redazione MondoInstitutional
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BNY ha pubblicato il suo Quarterly Investor Trends Report, che offre una panoramica degli eventi chiave del trimestre e una previsione di ciò che ci si può aspettare nei prossimi mesi. Utilizzando i dati proprietari iFlow di BNY, basati su 52 trilioni di dollari gestiti da BNY attraverso asset in custodia o gestione, i risultati descrivono come gli investitori istituzionali si stanno posizionando nelle diverse classi di asset.
I principali risultati del primo trimestre 2025 includono: 
- l’umore degli investitori si è invertito: l'iFlow Mood index è sceso da estremamente positivo a gennaio, con un valore dello +0,5%, a estremamente negativo a marzo, con un valore dello -0,3%; 
- il paradigma dell'eccezionalismo degli Stati Uniti è sfumato: BNY ha osservato forze rotazionali significative nei portafogli, con una riduzione delle partecipazioni azionarie statunitensi che sono tornate alla media, mentre l’Europa è rimbalzata, passando dal 5% sotto la media al 5% sopra;
- la storia di crescita europea: il cambiamento di paradigma nella valutazione della sicurezza europea da parte della Germania significa, per BNY, che ogni economia collegata alla sua catena industriale ne trarrà vantaggio. iFlow ha mostrato forti afflussi in Polonia e Svezia, entrambe fortemente dipendenti dalla domanda tedesca;
- l’importanza del bene rifugio: iFlow ha evidenziato l’importanza del bene rifugio nel primo trimestre, come evidenziato dal divario tra i titoli di stato tedeschi e francesi, l'attenzione del mercato obbligazionario statunitense sull'espansione del credito investment grade, la domanda di yen e franchi svizzeri nel mercato dei cambi, e gli afflussi globali di azioni nel settore delle utilities, il più strettamente legato a rendimenti simili a quelli obbligazionari.
Guardando al secondo trimestre del 2025, gli esperti di BNY si aspettano che:
- i beni rifugio potrebbero perdere il loro fascino: "Nel secondo trimestre si passerà da una fase di deì risking a una fase in cui il denaro sarà messo a lavorare. Il ruolo dei titoli di stato USA sarà messo in discussione nel Q2, poiché i rendimenti dovranno riflettere i dubbi in corso sulla sostenibilità del debito, i rischi geopolitici derivanti dai dazi e la reazione della FOMC ai rischi di stagflazione", scrive BNY in una nota;
- la Grande Rotazione porterà a un rafforzamento del bias domestico: i dati di BNY mostrano ora una chiara divergenza tra la domanda statunitense e quella internazionale di titoli di Stato Usa a lunga scadenza, mentre la partecipazione estera ai recenti movimenti di mercato azionari in Cina e Germania, rispetto alle partecipazioni aggregate, è stata minima;
- re-rating in Europa e APAC: Europa e APAC vedranno una rivalutazione permanente da parte degli investitori, sia del loro credito a causa delle necessità di prestito, sia dei valori azionari, poiché le prospettive di crescita potrebbero aumentare;
- il dollaro ha raggiunto il picco, ma rimarrà volatile: una delle previsioni di BNY per il 2025 è che le valutazioni del dollaro abbiano raggiunto il picco, e per quanto riguarda i dati del Q1, questo sembra già essersi verificato. Euro/dollaro e dollaro/yen dovrebbero stabilizzarsi in nuove bande, anche se tatticamente un recupero del dollaro è possibile, poiché i dati attuali degli Stati Uniti non giustificano un serio aggiustamento delle aspettative sulla Fed:
- impatti potenziali dei dazi: nel peggiore dei casi, per BNY, ci sarà maggiore incertezza e confusione a medio termine e una corsa verso il basso nelle valute fiat. Nel miglior scenario, il commercio globale diventa più equo e meno costoso, con maggiore crescita dopo un periodo di incertezze e investimenti ritardati.
"La lezione del primo trimestre per gli investitori è stata quella di concentrarsi sui rischi domestici. Il problema è che le opportunità sono globali e la dislocazione del valore non conosce confini nazionali", scrive ancora BNY, che poi conclude: "La nostra maggiore preoccupazione è che l’economia raggiunga il calo di fiducia negli Stati Uniti, mentre il resto del mondo perde slancio nella tempesta dei dazi. D’altra parte, siamo ottimisti che i dazi diventino abbastanza chiari per permettere agli investitori di tornare a investire, e che altre politiche supportino la crescita globale. I capitali in sospeso e la posizione generalmente neutra sui mercati preparano il secondo trimestre per più volatilità e più operazioni rotazionali".

Per leggere il Quarterly Investor Trends Report di BNY, cliccate qui.

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