Secondo AllianzGI, l'inizio del 2025 ha portato a un cambiamento di sentiment. Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, infatti, molti investitori speravano in una ripetizione del rally azionario statunitense dei primi giorni del suo primo mandato presidenziale nel 2017; invece, i mercati statunitensi sono arretrati, mentre i mercati azionari europei sono saliti. Di fronte a realtà geopolitiche molto complesse, l'Europa sta effettivamente adeguando la politica fiscale in un modo che dovrebbe guidare la crescita strutturale. Questo cambiamento di rotta, un momento cruciale per l'economia e la politica, ha innescato un ampio rally europeo.
AllianzGI ritiene che la rotazione verso i mercati europei abbia, finora, intaccato di poco le grandi e consolidate posizioni di sovrappeso sugli Stati Uniti e che non sia troppo tardi per parteciparvi. Negli Usa, dazi e incertezza su economia e politica governativa stanno pesando sulla crescita e alcuni provvedimenti della nuova Amministrazione potrebbero minare il ruolo del Paese come "porto sicuro". I rischi in questo contesto includono un'inflazione statunitense più elevata, un rallentamento dello slancio di crescita a livello globale e la possibilità di una guerra commerciale prolungata su ampia scala. Questo è un periodo interessante per la gestione attiva.
Azionario
Nel complesso, AllianzGI ha una prospettiva costruttiva sulle azioni, ma rimane cauta poiché l'incertezza sulla politica statunitense pesa sui mercati. Virginie Maisonneuve, Global CIO Equities, ha osservato: "Pensiamo che il rally dell'azionario europeo abbia ancora spazi di crescita ma, data la volatilità, guarderemmo anche ad altri mercati globali come parte di portafogli ben strutturati tra le diverse aree geografiche. La riaffermazione della "sovranità europea" e i maggiori impegni di spesa potrebbero dare impulso a diversi settori: questi includeranno probabilmente la sicurezza informatica e l'intelligenza artificiale, nonché la difesa. Gli investitori europei sono attualmente sottopesati nel settore delle costruzioni, ma la rapida crescita dei data center globali è strutturalmente positiva per il settore, che potrebbe anche beneficiare della ricostruzione in caso di cessazione del conflitto in Ucraina. Con una capitalizzazione di mercato di 4.000 miliardi di dollari, l'India offre un'elevata diversificazione settoriale rispetto ad altri mercati emergenti e le valutazioni del Paese possono offrire opportunità interessanti. Riteniamo che la Cina sia valutata in modo attraente e che stia attirando l'attenzione per il suo impegno sul fronte della tecnologia (ad esempio nell'embodied AI e nei robot umanoidi). Data la prospettiva commerciale potenzialmente più debole per la Cina quest'anno, il Governo probabilmente promuoverà i consumi a sostegno della crescita".
Obbligazionario
Con la volatilità dei tassi di interesse prevista, il contesto richiede un approccio selettivo che coinvolga analisi bottom up e a livello di singolo emittente. Michael Krautzberger, Global CIO Fixed Income, ha commentato: "Prevediamo che la curva dei rendimenti si irripidisca in Europa, come conseguenza dei grandi piani di spesa legati alla difesa in Germania e altrove, che richiederanno tempo per essere implementati. Dall'altra parte dell'Atlantico, i timori di un rallentamento indicano anche un irripidimento della curva dei rendimenti statunitensi. In questo contesto, preferiamo operare tatticamente intorno a posizioni strutturali: le prospettive per i Gilt (titoli di Stato Uk) sono promettenti, basate sulle valutazioni e sulle aspettative del mercato sulla politica della Banca Centrale. Nel Regno Unito, a differenza dell'Area Euro o del Canada, i probabili futuri tagli dei tassi non sono completamente prezzati. Consideriamo anche di andare lunghi sullo yen giapponese: la Bank of Japan è sotto costante pressione per aumentare i tassi a livelli più "normali" per affrontare l'inflazione. Per questo motivo, prevediamo che la curva dei rendimenti giapponese si appiattisca. Meglio non inseguire il beta nei mercati del credito. Con la volatilità dei tassi di interesse prevista, il contesto richiede un approccio selettivo che coinvolga analisi bottom up e a livello di singolo emittente. I mercati emergenti stanno mostrando resilienza di fronte alla volatilità del mercato, indicando valore in un approccio selettivo al debito dei mercati emergenti".
Multi asset
Nel 2025, un approccio dinamico all'asset allocation sarà cruciale. Greg Hirt, Global CIO Multi-Asset, ha spiegato: "Rimaniamo costruttivi su alcuni mercati azionari mentre i venti contrari aumentano e i dazi pesano sul sentiment del mercato. Dopo aver ridotto la nostra esposizione negli Stati Uniti, le azioni europee sono la nostra scelta principale, sostenute dal momentum, dalle valutazioni attraenti, dall'aumento della spesa fiscale e dal miglioramento del sentiment. Un'inflazione più debole in Europa rispetto agli Stati Uniti ci porta a preferire i titoli di stato europei ai Treasury statunitensi. Sebbene l'entità dei pacchetti fiscali pianificati debba ancora essere definita, prevediamo che gli elevati rendimenti persisteranno in un ambiente di maggiore volatilità e decoupling delle principali curve dei rendimenti. A livello valutario preferiamo lo yen giapponese. Riteniamo che le condizioni per la valuta siano supportate dalla politica della Bank of Japan, che è in ritardo nel suo ciclo di aumento dei tassi di interesse. Lo yen potrebbe riconquistare il suo status di bene rifugio, soprattutto perché i titoli di Stato giapponesi diventano sempre più attraenti. Nelle commodities, l'oro rimane la nostra scelta più convinta, grazie al forte momentum e al suo ruolo di copertura contro i rischi geopolitici. A nostro avviso, l'oro rimane un utile diversificatore nei portafogli multi asset".
A cura di Allianz Global Investors
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