Nonostante gli annunci di nuovi dazi, i rischi d’inflazione e la scossa provocata da DeepSeek, a febbraio è prevalso un sentiment positivo. In Europa le azioni hanno raggiunto i massimi di tutti i tempi e negli Stati Uniti è in corso un’estensione del rally azionario visto che il predominio delle Magnifiche Sette sembra sul punto di vacillare. Tuttavia regna un clima di fortissima incertezza e sono sorti nuovi timori dopo la pubblicazione a gennaio dell’IPC, più alto del previsto (che ha registrato l’incremento più rapido degli ultimi 18 mesi) e dopo la diffusione di alcuni dati che fotografano la debolezza dell’economia statunitense.
Per valutare se l’attuale sentiment di mercato sia destinato a continuare, esaminiamo i seguenti temi:
- innanzitutto, l’inflazione rappresenta la preoccupazione principale perché i mercati rimangono vulnerabili: un suo rialzo potrebbe costituire una sfida impegnativa per Trump. I recenti sondaggi tra i consumatori evidenziano un crescente clima di incertezza, con le aspettative d’inflazione nel lungo termine che sono salite al 3,3%, il dato più alto dal 2008 e la maggiore dispersione dagli anni Ottanta;
- in secondo luogo, la crescita globale dovrebbe stabilizzarsi man mano che l’inflazione scende, ma i rischi stanno aumentando per via dell’incertezza politica riguardo a Trump;
- in terzo luogo, la zona Euro è supportata dalla traiettoria più chiara della politica monetaria seguita dalla Bce. Le misure fiscali in Germania dopo le elezioni e un possibile aumento delle spese per la difesa sono i temi chiave da monitorare;
- infine, la Cina cercherà di fare il possibile per evitare una rovinosa guerra commerciale, come si è visto dalla sua risposta moderata ai dazi di Trump.
Tutto ciò si traduce in un contesto ancora favorevole agli attivi rischiosi, ma ci sono aree di compiacenza che suggeriscono sia meglio spostarsi verso segmenti che offrono opportunità più interessanti e mantenere un forte focus sulla diversificazione.
Nel reddito fisso abbiamo rafforzato la nostra posizione positiva sulla duration nella zona Euro: la crescita arranca e prevediamo che la Bce continuerà a tagliare i tassi di interesse. Negli Stati Uniti il repricing dei tassi da parte della Fed è stato veloce: continuiamo a prevedere tagli dei tassi di interesse nel 2025 e crediamo che la possibilità di un rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale americana sia per il momento molto esigua in un contesto di politica monetaria già restrittivo e in un panorama fiscale relativamente quieto.
Nel credito globale, l’outlook è positivo e supportato da un’attività economica resiliente, da un calo dell’inflazione e da una politica monetaria meno restrittiva sia negli Stati Uniti, sia nella zona Euro. Privilegiamo le obbligazioni societarie europee investment grade, mentre rimaniamo prudenti sulle obbligazioni societarie statunitensi high yield a causa delle loro valutazioni eccessive.
Sfruttare l'ampliamento del rally nelle azioni. Siamo sempre più positivi sulla zona Euro, sia rispetto agli Stati Uniti, viste le valutazioni più interessati dei titoli azionari, sia rispetto al Regno Unito dove l’outlook dell'economia è più debole. In Europa siamo alla ricerca di aziende con bilanci solidi e la capacità di dettare i prezzi. Negli Stati Uniti, non siamo più focalizzati solo sui titoli a mega capitalizzazione. Privilegiamo il settore bancario e quello delle materie prime e siamo alla ricerca di aziende rivolte al mercato interno che si trovino nella posizione di beneficiare dei tagli fiscali previsti e della maggior deregulation.
Sui Paesi emergenti manteniamo un atteggiamento complessivamente neutrale visti i continui sviluppi macroeconomici e geopolitici. Dopo la recente correzione dei mercati siamo diventati più ottimisti sull’India perché le valutazioni sono ora meno elevate e ci sono segnali di stabilizzazione delle revisioni degli utili.
Cross asset: manteniamo una view positiva sugli attivi rischiosi, con un atteggiamento costruttivo sulle azioni e sulle obbligazioni societarie; nel frattempo stiamo effettuando rotazioni interne così da cogliere delle opportunità. In particolare, siamo diventati più positivi sulle azioni europee, mentre siamo passati da positivi a neutrali sulle azioni giapponesi perché non vediamo catalizzatori immediati per la crescita in un contesto dominato da uno yen più forte e da una potenziale volatilità.
Per aumentare la resilienza complessiva dell'allocazione nei confronti di potenziali scenari avversi, manteniamo alcune coperture sulle azioni e sulla duration, mentre continuiamo ad avere un atteggiamento positivo sull’oro.
A cura di Vincent Mortier, Cio del Gruppo Amundi
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