Lo scenario rialzista del segmento obbligazionario seguito alla fase ribassista del 2022 ha caratterizzato anche il 2024. Nel corso dell’anno le principali Banche Centrali hanno allentato i tassi a breve termine, e potrebbero continuare a farlo anche nel 2025. La correlazione dei tassi globali dovrebbe diminuire a fronte del continuo ampliamento delle dinamiche di crescita e inflazione, portando a risposte diverse da parte delle Banche Centrali. Alla luce di questo contesto divergente, manteniamo un outlook positivo sulle obbligazioni e riteniamo che le condizioni attuali siano favorevoli agli investitori, soprattutto quelli rimasti in disparte o sovrainvestiti in azioni dopo la recente corsa del mercato azionario.
Un percorso più graduale verso la neutralità
- Economia globale: l’economia globale è resiliente. La moderazione resta il nostro scenario di base, sulla scia di minori probabilità di recessione nel 2025. Negli Stati Uniti, prevediamo che il Pil salirà all’1,8% circa nel 2025. Il miglioramento delle condizioni economiche potrebbe portare a una modesta crescita nell’Eurozona nel corso dell’anno. Grazie alle recenti misure di stimolo, la crescita in Cina potrebbe attestarsi intorno al 4,5%.
- Tassi d’interesse: i tassi di interesse hanno superato il picco, aggiungendo slancio all’attuale fase rialzista. Nonostante le oscillazioni del trimestre, lo scenario più probabile vede rendimenti stabili o più bassi, il che favorirebbe la performance obbligazionaria generata da strategie di carry o total return.
- Tassi a breve termine: le prospettive di inflazione persistente negli Stati Uniti hanno costretto i mercati a ridimensionare le forti aspettative dell’inizio del 2024 verso un ciclo di tagli più moderato nel 2025. Nonostante la generale incertezza, i tassi dei Fed Fund potrebbero scendere sotto il 4% entro la fine del 2025, a fronte di un tasso di deposito della BCE del 2,25% entro la metà del 2025.
- Tassi a lungo termine: nonostante le previsioni di un trend laterale, stimiamo un ampio range compreso tra il 3,5% e il 4,5% per i Treasury a 10 anni. Uno scenario in cui aumentano le probabilità che l’inflazione resti elevata e ci siano deficit ingenti probabilmente continuerà ad alimentare l’incessabile ondata di offerta dei Treasury, offrendo agli investitori ulteriori opportunità di bloccare elevati rendimenti di lungo termine.
Servono lungimiranza e flessibilità
Dalla stagnazione secolare ai picchi dell’inflazione da generazioni, assistiamo a cambi di paradigma e cicli di mercato completi in movimenti di mercato che normalmente interessano interi trimestri. Per orientarsi in un mercato in costante evoluzione servono agilità e lungimiranza, soprattutto quando emergono i segnali di un nuovo cambio di paradigma. In un contesto di forte dispersione in molti settori e regioni, la selezione del credito resta cruciale per generare sovraperformance.
Solidi fondamentali di credito
Anche se gli spread di credito sono contratti e vulnerabili a battute d’arresto di breve periodo, i fondamentali restano solidi, come anche la domanda netta di obbligazioni in una fase di moderazione della crescita. In generale le aspettative di default restano al di sotto delle medie storiche. Questa combinazione di fattori suggerisce che gli spread potrebbero rimanere in un range storicamente stretto per un po’. Sul piano delle possibili sorprese, un’inaspettata accelerazione dell’inflazione, basata soprattutto su varie misure core, potrebbe portare gli operatori del mercato a seguire la direzione sbagliata, rendendo cruciale la gestione attiva.
Opportunità lungo la curva dei rendimenti
- Redistribuire la liquidità: con il calo dei tassi di liquidità, gli investitori potrebbero essere indotti ad ampliare la gamma lungo la curva e a scegliere prodotti a spread per bloccare i rendimenti nel lungo termine.
- Asset a breve duration: con il progressivo irripidimento della curva, la contrazione degli spread nel segmento a più lunga duration ha portato a un aumento del valore relativo nel tratto a breve. Gli investitori avversi al rischio potrebbero beneficiare di un’esposizione alla qualità elevata, come le obbligazioni di prestito collateralizzate senior, che offrono un valore interessante rispetto a molte asset class obbligazionarie.
- Asset a lunga duration: in questa fase di moderazione dei rendimenti, gli investitori hanno una breve finestra per aumentare la duration.
Considerata l’incertezza sui tempi dei tagli dei tassi e sui livelli di volatilità azionaria, l’uso di un approccio Barbell che associa strategie a duration breve e lunga potrebbe uniformare la sequenza dei rendimenti.
A cura di Greg Peters, Co-Chief Investment Officer di PGIM Fixed Income
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