I cambiamenti nella politica economica e commerciale possono essere un catalizzatore di opportunità impreviste per investire capitale. Il mondo sta cambiando più rapidamente e in modi che possono essere difficili da prevedere. La frequenza degli shock politici ed economici imprevisti è accelerata, costringendo gli investitori a rivalutare le loro opinioni di mercato con una frequenza analoga.
PGIM ha chiesto agli investitori istituzionali globali di descrivere le azioni intraprese per affrontare alcuni dei rischi geopolitici sul loro radar e quali azioni intendono adottare nei prossimi due anni.
Rischi geopolitici e prospettive d'investimento
A livello globale, il 31% degli investitori ha apportato modifiche all’allocazione in base all’asset class, alla regione o alla tolleranza al rischio. Un quarto degli investitori ha adeguato le proprie allocazioni in base al settore o allo stile di gestione, mentre il 29% afferma di detenere più liquidità o altri investimenti a breve termine. Meno di quattro investitori su 10 affermano che i portafogli delle loro organizzazioni sono preparati agli effetti di diversi eventi geopolitici, dalle elezioni del 2024 e le politiche governative o i conflitti militari.
Gli investitori sono meno preparati all’impatto di un attacco terroristico, di crisi di migrazione globale e di un conflitto sulle risorse naturali. Anche la prevedibilità è un elemento cruciale. Quando gli investitori hanno una comprensione più chiara delle ricadute dei possibili scenari, possono prepararsi meglio a tutti i risultati. Circa tre quarti degli investitori istituzionali hanno affermato che i loro portafogli sono stati moderatamente preparati alle ripercussioni derivanti dalle importanti elezioni del 2024.
Ma cosa possono fare gli investitori quando l’impatto degli eventi geopolitici è meno certo? La strategia giusta dipenderà dalla tolleranza al rischio degli investitori, dalle esigenze di liquidità, dall’orizzonte temporale e dalle prospettive di mercato.
Strategie di investimento per un mondo imprevedibile
Nonostante la maggiore percezione del rischio geopolitico, il sondaggio di PGIM ha rilevato che un terzo degli investitori istituzionali prevede di adottare una strategia di portafoglio aggressiva entro la fine del 2025, rispetto a circa un quarto che afferma di avere già attualmente un approccio aggressivo per quanto riguarda la tolleranza al rischio. Questa mentalità di propensione al rischio si basa sull’ottimismo per un atterraggio morbido negli Stati Uniti e sul fatto che le ricadute degli eventi geopolitici, come le controversie commerciali e le due guerre importanti, possono essere contenute. Anche se il mondo evolve, le opportunità continueranno a presentarsi. Ora che la geopolitica è tornata in primo piano, gli investitori sono meno preoccupati dei rischi che hanno dominato le decisioni di portafoglio negli ultimi anni, tra cui l’inflazione.
Grafico 1 - Le strategie di portafoglio che i gestori intendono adottare entro la fine del 2025
Fonte: Sondaggio globale sui rischi geopolitici di PGIM.
Approcci alla gestione del rischio in un mondo più volatile
L’evoluzione delle dinamiche tra le potenze globali richiede un’analisi degli scenari. Effettuando stress test sui portafogli, gli investitori possono assegnare probabilità ai rischi di coda e determinare impatti potenziali o probabili in vari scenari geopolitici. Questa strategia può contribuire a determinare le vulnerabilità di un portafoglio e a mitigare il rischio derivante da eventi ad alta e bassa probabilità. Per i mercati emergenti, i rischi di Paese possono essere identificati considerando come i decisori politici potrebbero rispondere ai cambiamenti nelle relazioni geopolitiche. Prendiamo come esempio il Messico: le elezioni nazionali del 2024 e le elezioni presidenziali negli Stati Uniti rappresentano una serie di elementi in gioco che potrebbero coinvolgere i dazi e l’immigrazione. Simulare questi scenari e l’impatto che potrebbero avere su una storia interessante che si è già sviluppata intorno ai flussi degli investimenti diretti esterni in Messico aiuterà a chiarire il potenziale di rialzo e di ribasso. Il sondaggio di PGIM ha rilevato che il 52% degli investitori istituzionali prevede di adeguare l’esposizione regionale o nazionale alle proprie allocazioni per mitigare il rischio geopolitico.
Gli investitori devono affrontare un difficile dilemma. Se da un lato i conflitti geopolitici richiedono un ripensamento della gestione del rischio, dall’altro gli shock possono sembrare troppo frequenti e numerosi per poterne mitigare efficacemente l’impatto. Ma con le giuste strategie gli investitori possono costruire portafogli finalizzati alla resilienza e cogliere le opportunità emergenti in una nuova era di incertezza geopolitica.
Principali conclusioni sugli investimenti
- Identificare i settori e i Paesi vincenti: gli investitori possono scoprire aree di valore in tutti i settori e le zone geografiche man mano che i vincitori iniziano a emergere durante la trasformazione del commercio globale;
- Copertura con asset reali: potrebbe essere prudente aumentare le allocazioni agli asset reali, come l’oro, per proteggersi dai rischi geopolitici che si presentano. Se le tensioni commerciali si traducono in un contesto più inflazionistico, gli investitori possono prendere inconsiderazione l’allocazione alle materie prime. Altri beni considerati rifugio, tra cui il dollaro Usa il franco svizzero e i Treasury, possono beneficiare durante i periodi di tumulto geopolitico;
- Stress test dei portafogli: gli investitori possono sottoporre a stress test i propri portafogli per determinare gli impatti potenziali o probabili in vari scenari geopolitici. La partecipazione all’analisi degli scenari aiuterà gli investitori a mitigare il rischio derivante da eventi ad alta o bassa probabilità;
- Utilizzare strategie attive: i gestori attivi con esperienza nell’investimento attraverso vari cicli possono aiutare a costruire strategie di portafoglio resilienti che abbracciano un mix diversificato di asset pubblici e privati. L’aumento dei tassi d’interesse potrebbe fornire l’opportunità di riallocare nuovamente nell’obbligazionario per proteggersi da una congiuntura negativa e dai mutamenti politici. Alcune soluzioni, come le strategie di partecipazione al mercato, possono aiutare a mitigare il rischio di ribasso mantenendo al contempo una certa esposizione al rialzo. Anche le opzioni possono aumentare la protezione del portafoglio dai ribassi;
- Cercare competenze geopolitiche: gli analisti geopolitici possono offrire competenze su come si stanno evolvendo le strutture energetiche globali e le politiche economiche;
- Conservare la liquidità: nei periodi di volatilità, gli investitori che dispongono di liquidità saranno pronti a entrare nel mercato a prezzi più interessanti;
- Monitorare le modifiche di regime: i modelli quantitativi che consentono di rilevare rapidamente i cambiamenti nella correlazione tra le asset class e le tendenze macro possono aiutare gli investitori a rimanere al passo con i cambiamenti geopolitici;
- Diversificazione: non è glamour, ma è comprovata. In un mondo in cui vi saranno Paesi, settori e asset class vincenti e perdenti, rimanere diversificati contribuirà a rafforzare i portafogli contro l’imprevedibilità dei mutamenti politici ed evitare il rischio di concentrazione. Gli investitori possono anche cercare soluzioni che tendono a essere resilienti attraverso i cicli di mercato.
A cura di PGIM
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