Le Fondazioni di origine bancaria possono essere un importante supporto all’attuazione del PNRR
Fondazione Roma, che ha da poco deciso di rientrare in Acri, sta anche valutando di inserire in portafoglio nuove asset class come il private equity per migliorare la redditività
01/08/2024
Redazione MondoInstitutional
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Le Fondazioni bancarie possono fornire un importante supporto nell’attuazione del PNRR e nella rapida e trasparente gestione delle risorse europee. Ne è convinto Franco Parasassi, Presidente di Fondazione Roma, che ha anche motivato a MondoInvestor il recente rientro in Acri, “decisione strategica mirata a rafforzare la nostra posizione nel sistema delle Fondazioni bancarie italiane”. Parasassi si è inoltre soffermato sul ruolo “multifunzionale” rivestito dall’Ente, che sta valutando l’inserimento nel proprio portafoglio di nuove classi di investimento, come il private equity, al fine di migliorare la redditività complessiva.

Innanzitutto, è ormai iniziata la fase di impiego concreto delle risorse europee del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Quale sarà, a vostro avviso, l’impatto di queste risorse sull’economia italiana?
L’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un’opportunità cruciale per l’Italia in un momento di significative sfide economiche. Le risorse allocate, se investite in modo efficiente e mirato, hanno il potenziale per rivitalizzare settori chiave dell’economia italiana, migliorare le infrastrutture, aumentare la competitività, promuovere l’innovazione e affrontare le disuguaglianze. Dobbiamo essere ottimisti sulla capacità di queste risorse di favorire la crescita economica e la resilienza del Paese ma, al tempo stesso, dobbiamo essere realistici e tenere presente che se vogliamo che l’impatto sia massimizzato, è essenziale garantire una gestione trasparente e responsabile delle risorse, soprattutto rapida e non burocratica, con un’attenta valutazione dei progetti e un monitoraggio continuo dell’efficacia degli investimenti. Le Fondazioni bancarie, a mio parere, possono fornire un importante supporto in questo ambito.

Siete tra le Fondazioni italiane di maggiori dimensioni. Qual è oggi il vostro ruolo in una città estremamente complessa come Roma? Quali sono le tematiche più urgenti da affrontare secondo voi?
Il ruolo di Fondazione Roma nella città di Roma è multifunzionale e orientato a rispondere alle esigenze emergenti della comunità. Ci impegniamo attivamente nel contrasto alle disuguaglianze, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione, e promuoviamo la crescita economica e sociale attraverso progetti innovativi e strategie di sviluppo sostenibile. Le tematiche più urgenti da affrontare includono la lotta alla povertà, l’accesso rapido a percorsi di cura, il sostegno all’istruzione e alla formazione professionale, la promozione dell’inclusione sociale e l’innovazione tecnologica. A tal ultimo proposito, segnalo le opportunità, ma anche i molti rischi di distorsione sociale connessi alla diffusione dell’intelligenza artificiale, del metaverso e dei big data. Fondazione Roma si impegna a collaborare con altre istituzioni pubbliche, private, con il mondo del Terzo Settore per affrontare queste sfide in modo efficace e sostenibile.

Quali sono i principali numeri di Fondazione Roma oggi?
Il portafoglio di investimento della Fondazione in gestione finanziaria è attualmente pari a circa 1,55 miliardi di euro a valore di mercato. Questi impieghi finanziari sono diversificati e mirano a garantire una gestione prudente e redditizia delle risorse della Fondazione, che nell’esercizio 2023 hanno evidenziato un rendimento finanziario del 10%, pari al benchmark. Sempre nel 2023 abbiamo deliberato stanziamenti per finalità istituzionali per circa 30 milioni di euro ed erogato poco più di 37 milioni. Disponiamo, inoltre, di fondi liberi a sostegno delle attività istituzionali per circa 166 milioni di euro.

A livello di gestione finanziaria, quali risultati hanno generato i vostri investimenti negli ultimi mesi?
Da inizio anno il portafoglio di Fondazione Roma ha registrato un rendimento del +4,0%, superando di 0,3 punti percentuali il benchmark di riferimento, che ha reso +3,7%. Questo risultato riflette la capacità della Fondazione di gestire in modo efficace e redditizio il proprio patrimonio attraverso una strategia di investimento molto diversificata e ben ponderata. In particolare, i comparti azionario e obbligazionario hanno contribuito positivamente al rendimento complessivo del portafoglio, confermando la solidità della strategia di investimento adottata dalla Fondazione.

Infine, visti gli importanti temi da affrontare su cui si è soffermato, avete intenzione di operare dei ribilanciamenti nel portafoglio nell’ottica di una maggiore redditività?
Nella prima metà dell’anno è previsto un esercizio di revisione dell’asset allocation strategica per valutare l’inserimento nel portafoglio di nuove classi di investimento, come il private equity, al fine di migliorare la redditività complessiva. Inoltre, si prevedono ribilanciamenti trimestrali del comparto azionario e una revisione del rapporto tra gestori attivi e passivi per ottimizzare il rendimento del portafoglio. Tuttavia, al momento, i mandati dei gestori e dei comparti del portafoglio sono in linea con i pesi strategici, quindi non sono previsti ribilanciamenti significativi nell’immediato futuro.

L'intervista integrale è stata pubblicata su MondoInvestor nr. 240 di aprile 2024.

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