Enpapi: l'avanzo del 2023 è pari a 18,42 milioni di euro
Si tratta del risultato d'esercizio più alto nella storia dell'Ente e frutto delle scelte messe in campo negli ultimi quattro anni
03/04/2024
Redazione MondoInstitutional
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Il 2023 dell’Enpapi (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica) si è chiuso con un avanzo di 18,42 milioni di euro: il più alto nella storia dell’Ente.
Il risultato è riconducibile agli ottimi rendimenti patrimoniali ottenuti lo scorso anno, ovvero +3,15% lordo e +2,64% netto che corrispondono, in valore assoluto, rispettivamente a 30,92 milioni e 25,89 milioni di euro, superiori al più alto tasso di rivalutazione dei montanti riscontrato degli ultimi 14 anni (il 2,31%).
Nel dettaglio, hanno prodotto proventi positivi anche le posizioni in strumenti finanziari: dei 30,92 milioni complessivi lordi di rendimento circa il 69% (21,22 milioni) sono giunti da investimenti sottoscritti o ristrutturati. In particolare, i soli nuovi prodotti sottoscritti nell’ultimo quadriennio, che rappresentano una quota di patrimonio inferiore al 30% del totale degli investimenti complessivi dell’Ente, hanno generato oltre la metà dei rendimenti 2023.
Il bilancio 2023 dell'Enpapi racconta "il valore delle scelte messe in campo nel corso del quadriennio, come la ristrutturazione di un portafoglio scarsamente redditizio, pervaso da strumenti finanziari illiquidi, in molti casi gestiti in maniera inadeguata, in presenza di commissioni fuori mercato e con vincoli di investimento futuri immensi" ha spiegato Luigi Baldini, Presidente di Enpapi, che ha proseguito: "Siamo riusciti a ristabilire l’equilibrio del portafoglio conseguendo risparmi di commissioni milionari, oltre alla drastica riduzione degli impegni di sottoscrizione di fondi che sono stati abbattuti dai 387 milioni di euro al 31 dicembre 2016 ai 43 milioni attuali". Baldini ha anche aggiunto di aver "ridotto i valori di alcuni asset mobiliari ed immobiliari", precisando che "la media annua delle spese generali di gestione dell’ultimo quadriennio, pari a 7,6 milioni di euro, è inferiore del 15% rispetto alla media dell’ultima consigliatura prima della fase commissariale, pari a 8,88 milioni di euro». Tanto che nel quadriennio la riduzione degli oneri di funzionamento ha consentito un risparmio complessivo di oltre cinque milioni di euro rispetto al quadriennio antecedente la gestione commissariale del 2019".

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