L’età dell’oro per gli investimenti obbligazionari, a cura di PGIM Fixed Income
Un cambio di regime segna l'inizio di una nuova era per gli investitori in obbligazioni. Dopo un anno sulle montagne russe, una prospettiva rialzista per il reddito fisso
25/03/2024
Redazione MondoInstitutional
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Il mondo è chiaramente cambiato dopo la pandemia. Siamo passati dalla globalizzazione a quella che chiamiamo "slowbalisation", con le catene di approvvigionamento in continuo cambiamento. Ci troviamo anche in un contesto geopolitico molto diverso, dove il regime inflazionistico è cambiato. E come conseguenza di questi fattori, i gradi di libertà di cui dispongono i banchieri centrali non sono quelli del passato. La "slowbalisation" non è necessariamente una cattiva notizia per la crescita globale. Con il rallentamento del commercio mondiale, la politica industriale è in aumento, e riteniamo che questa fosse una fase attesa da tempo, e che sia davvero molto utile in termini di potenziamento della tecnologia di ricerca e sviluppo, della capacità manifatturiera e, in ultima analisi, strumentale per una maggiore crescita del Pil.
Il nostro scenario di base continua ad essere quello di una weakflation. Ciò significa che l'inflazione è al di sopra del trend, al di sopra dell'obiettivo di inflazione, con una crescita moderata leggermente al di sotto. La probabilità di una recessione si aggira ancora intorno al 25% e questo continua ad essere un rischio persistente. Inoltre, attendiamo un soft landing al 15%, oltre a un boom del Pil nominale al 15%, uno scenario piuttosto rialzista che ci ricorda un 2020 molto animato. Sono tutte condizioni piuttosto favorevoli che aprono a un contesto di investimento piuttosto buono per il reddito fisso. L'inflazione è diminuita più rapidamente del previsto e più rapidamente di quanto abbiamo mai visto in un momento storico segnato da guerre.

Grafico 1 - Gli scenari economici più probabili per le principali regioni del mondo

Fonte: PGIM Fixed Income. A dicembre 2023. Solo a scopo informativo. Le proiezioni non sono garantite e i risultati effettivi possono variare.

Ma la vera domanda da porsi è come definire l’ultima fase che abbiamo di fronte. Quanto sarà difficile arrivare effettivamente a quel livello del 2%? Quest'anno assisteremo ad un conflitto tra il trend inflattivo che muove verso l'obiettivo o un curva che alla fine si appiattirà. C'è stata molta volatilità sui prezzi e il mercato non riflette esattamente ciò che la Fed sta dicendo. Riteniamo che ci sia spazio per la Banca Centrale americana per modulare i tassi e mantenere una politica restrittiva, ma i mercati sembrano spingere affinché questo si verifichi un po' troppo in là. Ci troviamo in un regime molto più vicino alla normalità e un regime molto più normale favorisce il reddito fisso. Ecco perché vediamo opportunità concrete all’orizzonte. Un rally c’è stato, ma continuiamo a pensare che ci sia valore e, allo stesso tempo, quand'anche ci trovassimo di fronte a una recessione, i rendimenti sono a un punto in cui possono offrire un certo grado di protezione.
Sotto il profilo della duration, stiamo prendendo profitto da una sua riduzione principalmente nella parte a 2/3 anni della curva, dove i mercati stanno scontando diversi tagli dei tassi nel breve termine. Riteniamo che una duration più lunga, che si tratti di obbligazioni societarie o di prodotti ad alto rendimento o prodotti strutturati, dovrebbe portare a rendimenti più elevati rispetto alla liquidità. C'è una buona probabilità che nei prossimi 3/5 anni i tassi di liquidità scendano di nuovo nel livello del 2% e che il Treasury decennale torni nella fascia medio/bassa. Un’opportunità, questa, da non perdere.
Guardando più da vicino le opportunità per gli investitori, si potrebbe dire che abbiamo già avuto un grande anno per le obbligazioni negli ultimi due mesi del 2023. I titoli leverage loan, investment grade e high yield, che in alcuni momenti dell'anno scorso hanno espresso ottimi valori, appaiono ora meno interessanti, poiché gran parte del succo è già stato spremuto. Ma nonostante il rally, si possono ancora trovare valori interessanti in diverse aree, con caratteristiche di rendimento complessivamente interessanti. È qui che conta la selezione dei singoli titoli.
I titoli finanziari sono un’altra area che può beneficiare di tassi stabili o in calo in questo nuovo regime. Sebbene ci siano stati molti dubbi sullo stato di salute del sistema bancario, in particolare delle banche regionali, dopo il crollo di Silicon Valley Bank nel marzo 2023, da allora i deflussi dei depositi si sono stabilizzati. Le banche sono state in grado di ricostruire il capitale e dovrebbero presto vedere una maggiore stabilità con Basilea III Endgame, una nuova serie di regolamentazioni bancarie, all'orizzonte. Queste nuove norme aumenteranno i buffer di capitale per gli istituti più grandi del sistema bancario e fornirebbero una protezione dai problemi che hanno causato il collasso delle banche regionali statunitensi.
Nel quadro generale, tuttavia, il raggiungimento di un plateau dei tassi è il momento ideale per investire in obbligazioni. Quando la Fed e le Banche Centrali di tutto il mondo cominceranno a ridurre i tassi, dovremo aspettarci che un numero ancora maggiore di investitori ridimensioni l’esposizione in azioni e la liquidità, e torni a un'allocazione di portafoglio più tradizionale; il che significa un massiccio spostamento verso le obbligazioni e un conseguente calo dei rendimenti. Gli investitori che non riescono a bloccare ora i tassi più alti potrebbero dover affrontare delle perdite nel lungo periodo.

A cura di PGIM Fixed Income

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