"Sono diverse le iniziative degne di nota che saranno realizzate, mentre le politiche già adottate (l'Inflation Reduction Act negli Stati Uniti e il Piano industriale Green Deal nell'UE) cominceranno a dimostrare il loro valore, al punto che potremmo vedere strategie di delocalizzazione da parte delle società che aspirano a beneficiare di questi sussidi", afferma Alessandro Musto, Head of ESG di Generali Insurance Asset Management (GIAM), alle porta del 2024. "Intanto, la Direttiva sulla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD) metterà a disposizione degli investitori una banca dati armonizzata per la valutazione fra pari delle società partecipate, mentre la riforma del Regolamento sulla trasparenza della finanza sostenibile potrebbe ridurre il rischio di greenwashing e quindi stimolare la domanda di investimenti", sottolinea Musto, che poi dice di aspettarsi quattro argomenti dominanti nel 2024:
1) L'esito della COP28 influenzerà l'azione per il clima. "Un tema cruciale della COP28 per i titolari e i gestori di asset è quello dei piani di transizione, dato che gli investitori esigono dagli emittenti informazioni sempre più dettagliate. Comprendere la fattibilità del piano di transizione di un'azienda aiuterà a delineare un quadro concreto delle prospettive generali della società, agevolando un'integrazione più ragionata ed esaustiva dei fattori climatici nelle valutazioni", spiega Musto;
2) La biodiversità e altri temi legati alla natura inizieranno a incidere. Per Musto, "il recepimento di regolamenti sulla biodiversità (come quello dell'Unione Europea sulla produzione senza deforestazione) cominceranno ad avere un impatto finanziario sugli emittenti. Con l'ulteriore approfondimento dei dibattiti in corso, per esempio sulle sostanze chimiche permanenti, lo stress idrico e le emissioni tossiche, si otterrà maggiore visibilità sul rischio per la biodiversità a livello di settori e di emittenti all'interno dei portafogli";
3) Il dibattito su rischi e opportunità dell'AI si intensificherà. "Ci aspettiamo che il mercato continui a essere ottimista sull'AI. Tuttavia, è probabile che prevalga un approccio più cauto per tenere conto anche dei rischi ESG legati all'AI, compresi quelli relativi alla privacy dei dati, alle minacce informatiche e alla gestione del capitale umano", dice l'esperto ESG di GIAM;
4) Le obbligazioni ESG resteranno esposte a scrutinio e cambiamento. "Lo Standard europeo per i green bond dovrebbe entrare in vigore alla fine del 2024, pertanto si prevede che tutto l'anno servirà per valutare la disponibilità degli emittenti ad attenersi alle nuove linee guida, considerati i requisiti stringenti rispetto al quadro normativo attuale adottato dal mercato. Gli emittenti dovranno dimostrare obiettivi più robusti per questi strumenti, incorporando KPI ESG specifici, specialmente ora che sta aumentando la domanda di piani di transizione trasparenti", conclude Musto.
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