Enasarco: “Una Cassa posizionata nel cuore del sistema previdenziale italiano”
Il Presidente Alfonsino Mei, nell’anniversario della sua elezione, illustra il nuovo corso dell’Ente, sia in campo patrimoniale che in termini di iniziative verso gli iscritti
07/02/2023
Redazione MondoInstitutional
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“L’obiettivo è quello di posizionare la Fondazione nel cuore del sistema previdenziale italiano e della vita del Paese”. Alfonsino Mei, Presidente di Fondazione Enasarco (Ente Nazionale di Assistenza per gli Agenti e i Rappresentanti di Commercio), a un anno dalla sua elezione al vertice dell’Ente, ripercorre le principali iniziative messe in campo in questi dodici mesi riassunte nella prima Relazione Annuale, dal rinnovamento delle posizioni dirigenziali al ripensamento della politica di investimento, passando per le numerose iniziative messe in campo a favore degli iscritti.

Innanzitutto, la presentazione della vostra prima Relazione Annuale nel mese di novembre certifica l'avvio di un nuovo corso di Enasarco, iniziato a gennaio 2022 con la sua elezione alla presidenza. Quali sono i principi che intende portare avanti durante il suo mandato?
Durante il mio mandato i principi da portare avanti sono i punti che abbiamo delineato in fase di stesura del programma elettorale. Più precisamente: aumento della base contributiva; contributi Enasarco anche per i giganti dell’e-commerce; sportello reclami riservato agli iscritti Enasarco; maggiore garanzia dell'anonimato nelle denunce per evasione; attenzione verso i giovani Agenti, l'unica garanzia per il domani; lotta all'evasione contributiva; recupero dei contributi dalle aziende estere; controllo dello stato della Fondazione; investimenti in economia reale, con un ritorno per gli iscritti anche in termini di welfare; riqualificazione degli investimenti Immobiliari.

Tra i suoi primi atti, a febbraio 2022, c'è stato l'avvio di una due diligence del patrimonio immobiliare di Enasarco. Avete in mente di ridurre il peso di questa componente? Perché?
Effettivamente uno dei primi atti svolti è stata la richiesta di una due diligence sul patrimonio mobiliare e immobiliare della Fondazione, anche su gare, appalti e anticorruzione. L’intento è quello di ridurre il patrimonio immobiliare al 25%, come ci chiedono i Ministeri vigilanti, per poi riqualificare tutti gli asset che abbiamo in portafoglio, perché purtroppo da diversi anni, oltre ad avere un rendimento negativo, ci rimettiamo circa 25 milioni l’anno sulla gestione.

In occasione della presentazione delle variazioni al budget di previsione 2022, lei ha dichiarato che gli investimenti futuri saranno focalizzati sull'economia reale. Qual è, a vostro avviso, il valore aggiunto generato da questa asset class?
Per quanto riguarda gli investimenti mobiliari nell’ambito del piano di sviluppo, Enasarco, quale investitore istituzionale, è attento a efficientare la gestione del proprio patrimonio anche attraverso investimenti funzionali alla crescita sostenibile dell’economia reale del Paese. In primo luogo, perché ciò potrebbe contribuire in modo significativo a risollevare le sorti di un’economia danneggiata dal Covid19.
In secondo luogo, per aumentare la capacità del proprio portafoglio e ottenere migliori ritorni nel tempo, diversificando i propri investimenti in modo più efficace slegando parte di essi dall'andamento dei mercati finanziari. Oggi la Fondazione è impegnata ad efficientare la gestione del patrimonio, attraverso la riconversione, la ristrutturazione e la riqualificazione del portafoglio immobiliare diretto e indiretto.
La finalità del progetto è volta ad una più proficua valorizzazione degli asset immobiliari, per scendere di peso al 20/25% sul patrimonio immobiliare che vale complessivamente 2,8 miliardi di euro. Al contempo, è in corso l’efficientamento della gestione degli asset mobiliari e tra le priorità dell’Ente vi è l’attuazione dei principi della sostenibilità, attraverso un modello di “Inclusione/Integrazione dei fattori ESG nella gestione finanziaria”.
Quest’estate è stato approvato il documento di Asset Allocation Strategica che avvia un primo investimento di circa 500 milioni di euro in Btp. In tal modo, Enasarco si impegna ad attuare una politica di risparmio e di tutela degli agenti, investendo allo stesso tempo in economia reale.

Perché ritenete attraente l'universo dei titoli di Stato?
Investire in strumenti sicuri ha sempre o quasi fatto rima con investire in titoli di Stato. Le autorità di questo tipo vengono, spesso a buon diritto, altre volte no, ritenute più affidabili degli altri operatori di mercato, offrendo strumenti che vengono percepiti come tranquilli e sicuri, ottimi per i portafogli di copertura. Sono una fonte di finanziamento per il Paese e favoriscono investimenti pubblici, sono in grado di garantire un flusso di reddito certo e, se legati a parametri di indicizzazione, permettono anche forme di protezione (ad esempio del potere di acquisto attraverso il legame con il tasso d'inflazione).
I titoli di Stato sono strumenti agevolmente liquidabili grazie agli elevati quantitativi emessi e alle numerose proposte di acquisto e vendita. Hanno quindi il vantaggio di potere essere rivenduti facilmente, prima della scadenza e alle condizioni in quel momento prevalenti sui mercati regolamentati, permettendo così di fronteggiare eventuali esigenze finanziarie improvvise e immediate.
Trattandosi di un credito che il sottoscrittore concede allo Stato, il rischio maggiore è legato al verificarsi di una situazione di insolvenza, da parte dello Stato emittente, nel pagamento degli interessi o del capitale investito (cosiddetto "rischio Paese").

L'intervista integrale è stata pubblicata su MondoInvestor nr. 225 di dicembre 2022.

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