Fondazione del Monte Bologna e Ravenna: erogazioni invariate
L'Ente ha deciso di mantenere a 5,7 milioni di euro le risorse per il 2023, prevedendo un "significativo avanzo d'esercizio"
09/11/2022
Redazione MondoInstitutional
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Anche per il 2023 saranno pari a 5,74 milioni di euro i fondi messi a disposizione dal piano degli investimenti previsto dal Documento Programmatico Previsionale, approvato all’unanimità dal Consiglio di Indirizzo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
L'Ente ha deliberato di mantenere invariate le erogazioni per l’anno a venire, benché dal punto di vista finanziario il 2022 sia stato, non solo in Italia, un anno molto complesso e il primo semestre dell’anno sia risultato il peggiore degli ultimi cinquant’anni e comunica che le scelte di gestione del patrimonio assicureranno, anche per il 2023, continuità nel sostegno ai territori di Bologna e Ravenna.
La Fondazione spiega che, dopo un 2021 positivo, in cui l’economia globale ha registrato importanti segnali di espansione, il conflitto in Ucraina ha sovvertito le prospettive di crescita mondiale, producendo una grave battuta di arresto dei mercati. "Nonostante il contesto finanziario di grave incertezza, con margini di crescita per il nostro Paese fortemente limitati, le previsioni di chiusura della Fondazione per l’anno in corso registrano un significativo avanzo d’esercizio. La stabilità delle erogazioni è di fondamentale importanza per rispondere prontamente ai nuovi scenari di precarietà e ai nuovi bisogni emergenti", si legge in una nota dell'Ente.
La Fondazione annuncia poi il sostegno, con persistenza, ad azioni per ridurre le disparità sociali e fortificare la coesione della comunità nel segno dell’educazione, della cultura, della ricerca scientifica, con particolare attenzione alle fasce di popolazione più deboli e allo sviluppo di territori a rischio di impoverimento sociale, culturale ed economico. Prosegue la nota: "L’impegno della Fondazione prosegue con spirito sempre più partecipativo seguendo una traiettoria consolidata: l’ascolto attento delle necessità del territorio e la promozione di un ecosistema comunitario che veda alleate le forze migliori, pubbliche, private e del terzo settore, aggregando iniziative con solide basi progettuali ad alto valore sociale ed economico".
Anche per il 2023 saranno prioritarie le azioni a sostegno del mondo dell’educazione e della cultura, aree di intervento che da anni costituiscono il centro dell’operato della Fondazione, che ha poi individuato come altri settori di intervento Arte attività e beni culturali, Sociale, Ricerca scientifica e tecnologica, e Sviluppo locale.
"Tre anni di pandemia e conflitti a livello globale, che si sono scatenati contemporaneamente, hanno creato profonde incertezze. Mantenendo invariato l’ammontare delle erogazioni anche per il 2023, abbiamo inteso dare un segnale di fiducia e ribadire l’impegno nei confronti della nostra comunità. Più di 5,7 milioni di euro saranno messi a disposizione dei nostri territori, senza incidere sugli accantonamenti, grazie a una gestione molto oculata degli investimenti nel corso dell’ultimo anno", ha dichiarato Giusella Finocchiaro, Presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, che ha poi proseguito: "Le Fondazioni di origine bancaria devono fare la propria parte, intercettando i bisogni di tutta la comunità, soprattutto in un momento di crisi complesse come quelle che stiamo vivendo. E noi accogliamo volentieri, con senso di responsabilità, il compito che ci spetta. Le erogazioni sono ripartite tra le aree tradizionali di intervento: 40% nel settore sociale, 40% nel settore della cultura, 10% nel settore dello sviluppo locale e 10% in quello della ricerca scientifica, secondo una suddivisione necessaria sotto il profilo amministrativo, ma che non riflette a pieno il modo di agire della Fondazione, sempre più aperta e interessata a investire nei progetti più innovativi e trasversali rispetto ai settori". 
"Le massime energie saranno rivolte come sempre alla scuola, un ambito della società da presidiare con grandissima attenzione, oggi più che in passato. Sostenere la formazione, sperimentare nuovi modelli didattici, ridurre il divario digitale ancora profondo nel nostro Paese, è di stringente necessità in un mondo in rapido cambiamento, dove la dispersione scolastica è un fenomeno davvero preoccupante. La linea d’azione confermata rimane quella di contrastarla con tutte le risorse possibili", ha concluso la Presidente Finocchiaro.

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