Al via il Fondo per la Repubblica Digitale
Pubblicati i primi due bandi della nuova iniziativa alimentata da versamenti delle Fondazioni di origine bancaria
17/10/2022
Redazione MondoInstitutional
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Sono stati pubblicati la scorsa settimana i primi due bandi del Fondo per la Repubblica Digitale, denominati “Futura” e “Onlife”, dedicati ad accrescere le competenze digitali delle giovani donne e dei NEET.
Nel dettaglio, il Fondo per la Repubblica Digitale, nato nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Fondo Nazionale Complementare (FNC) e istituito con il Decreto legge del 6 novembre 2021, è una innovativa partnership tra il pubblico e il privato sociale: tra il Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale e il Ministro dell’Economia e delle Finanze da una parte e dall’Acri (l’Associazione delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio) dall’altra.
Il Fondo ha come obiettivo l’aumento di quelle competenze fondamentali per completare la transizione digitale del Paese e per questo sosterrà progetti di reskilling e di upskilling digitale di persone ai margini del mercato del lavoro con un particolare focus su NEET, donne, disoccupati ed inattivi. In via sperimentale per cinque anni (fino al 2026) il Fondo stanzia un totale di 350 milioni di euro. Sarà alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria, alle quali sarà riconosciuto un contributo, sotto forma di credito d’imposta (pari al 65% per gli anni 2022 e 2023 e al 75% per gli anni 2024, 2025 e 2026). Il Fondo pone un forte accento sulla valutazione d’impatto dei progetti finanziati. La valutazione mira ad individuare quei progetti che si dimostreranno più efficaci ed efficienti nell’accrescimento delle competenze digitali e nell’occupazione effettiva dei beneficiari. La valutazione di impatto è affidata al Comitato scientifico indipendente presieduto dalla professoressa Raffaella Sadun.
"Con l’avvio del Fondo per la Repubblica Digitale realizziamo oggi un’iniziativa importante per la formazione e riqualificazione delle competenze digitali dei cittadini", ha affermato dichiara Vittorio Colao, Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale. "Un progetto che sosterrà percorsi orientati al risultato e all’inserimento lavorativo e si affiancherà alle tante iniziative sulle competenze che il Dipartimento per la trasformazione digitale sta sviluppando grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Oggi l’Italia sconta un gap di formazione che rischia di aumentare le disuguaglianze (territoriali e di genere) e rallentare la crescita economica del nostro Paese. Grazie al Fondo mettiamo a disposizione gli strumenti e le risorse economiche per colmare questo divario, contrastare la disoccupazione e permettere a tanti cittadini di usufruire delle preziose opportunità offerte dal digitale", ha concluso Colao, mentre Francesco Profumo, Presidente di Acri, ha aggiunto: "Il Fondo per la Repubblica Digitale rappresenta una nuova grande sfida che vede protagoniste le Fondazioni di origine bancaria. Dalla positiva esperienza del Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile, nasce un nuovo partenariato Pubblico/Privato sociale che intende accompagnare la digitalizzazione del Paese. Insieme al Governo italiano, le Fondazioni riunite in Acri, ancora una volta, scelgono con forza la strada di investire sul capitale umano per sperimentare, in maniera innovativa rispetto al passato, policy di intervento in favore di giovani, donne e disoccupati, affinché la transizione digitale non diventi un’ulteriore forma di esclusione, ma si trasformi in una reale opportunità per la loro vita professionale e per concorrere attivamente alla crescita del Paese".
In Italia, 26 milioni di persone non hanno competenze digitali di base. Si tratta del 54% della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni, rispetto al 46% della media Ue. L’Italia è così al 18esimo posto su 27, secondo i dati della Commissione europea (Digital Economy and Society Index – DESI). La bassa percentuale di cittadini con competenze digitali è solo la punta dell’iceberg di ritardi più ampi. In questo scenario intende intervenire il Fondo per la Repubblica Digitale mutuando la positiva esperienza del Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile, pioniera partnership pubblico/privato sociale.

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