Lo scenario economico e geopolitico, con i suoi riflessi sui mercati finanziari, continua rappresentare una vera e propia sfida per gli investitori, inclusi quelli istituzionali come i Fondi pensione. Il Fondo Pensione a Contribuzione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo e Fondapi (Fondo Nazionale Pensione Complementare per i Lavoratori delle Piccole e Medie Imprese) hanno commentato e spiegato la situazione ai propri aderenti, nonché le misure attuate per far fronte al contesto.
"Il contesto in cui gli investitori stanno operando è molto difficile, determinato da un crollo complessivo di tutti i mercati finanziari: alla base di tale fenomeno vi sono diversi fattori, ormai noti a livello generale", esordisce il Fondo Pensione a Contribuzione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo in una nota pubblicato sul proprio sito web, che poi prosegue: "Le pressioni inflattive, già in rialzo a fine 2021, sono fortemente aumentate nel corso del 2022, anche a seguito dello scoppio del conflitto Russo/Ucraino, che ha fatto lievitare i prezzi del gas e, di conseguenza, dell’energia. Ciò ha costretto le Banche Centrali (Fed per prima e, in un momento successivo, la Bce) ad agire per arginare il fenomeno, aumentando i tassi di riferimento e provocando un inasprimento delle condizioni creditizie, con riflessi sui mercati finanziari e rallentamenti dell’economia: la Fed considera prioritario il contenimento dell’inflazione, benché rialzi aggressivi dei tassi di policy possano spingere la disoccupazione. Anche la Bce ha stabilito la fine dei programmi straordinari di acquisto di titoli (dal 1° luglio), oltre una serie di aumenti di tassi di interesse per far fronte alle pressioni inflazionistiche, il primo dei quali già deciso nella riunione del Consiglio Direttivo di fine luglio".
Per quanto concerne l’Italia, "al termine delle politiche espansive della Bce, vanno aggiunte le incertezze legate alla situazione politica interna, in attesa della formazione del nuovo Governo dopo l’esito elettorale, benché le pressioni sui titoli di stato siano state finora contenute: la volatilità si scarica per ora in modo piuttosto lineare sul debito sovrano e, nel complesso, lo spread resta sopra la sua media a tre mesi (221bps), ma sta riducendo gli eccessi".
Il Fondo Pensione a Contribuzione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo precisa poi come "in tale contesto generalizzato di perdita, pur in presenza di una sollecitazione estrema, i comparti finanziari del Fondo Pensione hanno avuto andamenti in linea con i benchmark di riferimento e con le performance degli altri Fondi pensione. Nell’attività di attento monitoraggio dell’andamento dei comparti, per recuperare redditività e proteggere il portafoglio, il Consiglio di Amministrazione del Fondo ha introdotto interventi di asset allocation tattica e investimenti nell’economia reale (come ad esempio investimenti in private equity), che normalmente beneficiano del ciclo inflattivo e consentono di stabilizzare la performance".
Fondapi, invece, evidenzia come "a fine 2021 l’economia globale e i mercati finanziari sembravano essersi ripresi dalla “botta” del Covid19, ma poi si sono verificati due shock: 1) l’aumento dei prezzi delle forniture energetiche; 2) lo scoppio della guerra in Ucraina. I conflitti bellici, in generale, hanno sempre creato turbolenze sui mercati finanziari per la difficoltà di prevedere gli effetti che ne scaturiscono e la dimensione di coinvolgimento potenziale. Il vero problema, se tralasciamo il costo umano del conflitto, è la dipendenza energetica italiana ed europea dal gas russo. Questa è la difficoltà che più da vicino interessa l’universo europeo, le nostre imprese, i nostri lavoratori", afferma Fondapi, che poi continua: "Il prezzo del gas da marzo a oggi ha avuto una crescita inaspettata e repentina innescando e accentuando la spirale inflazionistica avviatasi a inizio anno. Va detto, ad osservare gli ultimi 2/3 anni di attività, che la reazione dell’Europa di fronte alle crisi si è fatta più incisiva. Più concreta rispetto al passato, con il tentativo imporre un tetto al prezzo del gas".
Tale contesto, con l'inflazione fuori controllo, "ha costretto le Banche Centrali a intraprendere e attuare politiche antinflazionistiche. Queste sono volte a ridurre il denaro che circola nell’economia. Come? Alzando i tassi di interesse e rendendo più appetibili (per i consumatori) gli investimenti in obbligazioni, da troppo tempo con rendimenti vicini allo zero", sottolinea Fondapi. "Indurre le famiglie a investire parte dei loro risparmi in questo tipo di strumenti ha, però, un rovescio della medaglia: 1) l’aumento del costo di finanziamento per le imprese; 2) l’onere dei mutui per le famiglie. Fed e Bce sono perfettamente consapevoli di questo risvolto negativo. Hanno, però, più volte dichiarato che il contenimento dell’inflazione è il principale obiettivo da raggiungere nel breve/medio periodo; anche a costo di una probabile recessione. In sostanza si tratta di innescare una sorta di “recessione controllata” per evitare che il rialzo dei prezzi sfugga dal controllo delle banche centrali con effetti di redistribuzione della ricchezza. La classica medicina amara che prima si prende e meglio è", afferma il Fondo pensione, che poi spiega agli aderenti la strategia che ha adottato in relazione all’andamento dei mercati finanziari. "Se si osservano i risultati di medio/lungo periodo possiamo dire che Fondapi ha superato brillantemente le sfide che si sono presentate nel corso degli ultimi 20 anni di gestione. L’impostazione del Fondo ora è volta principalmente a: 1) preservare e conservare i risultati fin qui raccolti; 2) verificare eventuali occasioni di investimento una volta che lo scenario sarà diventato più chiaro. Negli ultimi mesi, quindi il rischio complessivo associato al portafoglio si è ridotto notevolmente. Inoltre, è stata intensificata l’interlocuzione con i gestori finanziari per monitorare via via gli eventi", precisa Fondapi.
Il Fondo pensione, infine, ha ricordato agli iscritti che è necessario mantenere i nervi saldi, sottolineando la necessità di adottare un'approccio di medio/lungo periodo, e l'utilità di una scelta dei comparti d'investimento sulla basa della teoria del Life Cycle.
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