Le Casse versano allo Stato oltre 750 milioni di euro all'anno
Pappa Monteforte: “Rivedere il sistema della tassazione così da liberare risorse per il sostegno ai meritevoli”
25/07/2022
Redazione MondoInstitutional
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Gli Enti di previdenza privati versano nelle casse dello Stato 764,8 milioni di euro. Le imposte sugli investimenti mobiliari toccano una percentuale che si attesta mediamente intorno al 91% (695 milioni). A tale valore va sommato anche l'importo della tassazione che grava sui pensionati delle Casse, che si aggira intorno al miliardo di euro. Sono alcuni dei dati, elaborati dal Centro Studi AdEPP (Associazione degli Enti di Previdenza Privatizzati), evidenziati durante il convegno organizzato dalla Cassa del Notariato in collaborazione con AdEPP, tenutosi nei giorni scorsi a Roma presso l’Auditorium di Cassa Forense, dal titolo “Criticità e prospettive di riforma del sistema previdenziale”.
Mentre i trasferimenti statali alle Casse sono vietati, ogni anno nell’altro senso diamo allo Stato tre quarti di miliardo di euro", ha commentato il Presidente dell’AdEPP, Alberto Oliveti, che ha poi proseguito: "Un contributo che di certo non si ferma qui, visto che il valore costruito dagli enti è a disposizione del Paese, con un patrimonio che è al 75% nell’area Euro e che sostiene le professioni, a loro volta motori di sviluppo e di crescita. Siamo convinti di aver degnamente onorato l’autonomia che ci è stata assegnata dalla legge delega di privatizzazione. In tutti questi anni abbiamo regolarmente pagato le pensioni promesse, abbiamo erogato assistenza anche straordinaria e abbiamo costruito un considerevole patrimonio di garanzia”.
Un’autonomia che per il senatore Andrea De Bertoldi va difesa. “Non facciamo passi indietro non andiamo avanti con questa deriva che vuole riportare le Casse nell’alveo pubblico”, ha detto De Bertoldi, che sulla tassazione ha aggiunto: “Va rivista. Non è possibile che vengano tassate al 26% mentre i fondi pensioni, che non erogano previdenza di primo pilastro e welfare assistenziale e lavorativo, sono tassati al 20%. Oltretutto le Casse si sono sempre rese disponibili a reinvestire i risparmi ottenuti da una tassazione più equa nel sostegno ai propri iscritti”.
Vincenzo Pappa Monteforte, Presidente della Cassa del Notariato, ha sottolineato come “la Cassa che mi onoro di presiedere ha una antica storia che ha fatto della solidarietà il proprio principio fondante. Noi versiamo nelle casse dello Stato oltre 23 milioni di euro all’anno. Subiamo un regime di tassazione che non ha eguali in Europa. Eroghiamo previdenza di primo pilastro, abbiamo messo in campo azioni di welfare che si sono rivelate importantissime per sostenere i nostri iscritti di fronte alla pandemia e alla evidente crisi economica. Potremo indirizzare maggiori risorse a favore degli iscritti che hanno più bisogno. Siamo di fronte, proprio oggi, ad una ulteriore incertezza e analizzando il futuro che ci attende, con responsabilità e lungimiranza, sono consapevole che il nostro sostegno ai notai dovrà essere ancora più mirato. Ed è per questo che chiedo ai decisori politici di prendere atto delle capacità organizzative e amministrative dimostrate finora, di rispettare la nostra autonomia decisa da leggi dello Stato, di rivedere il sistema di tassazione. Ricordo, infatti, che siamo tassati come speculatori e siamo sottoposti ad una doppia tassazione, un’imposizione che penalizza sia i professionisti sia gli investimenti", ha affermato Pappa Monteforte, che ha poi concluso: “Continueremo a chiedere, uniti, come categoria e come sistema, il rispetto del nostro ruolo istituzionale, indispensabile per il Paese, rivendicando la nostra autonomia, denunciando le incongruenze che via via si sono evidenziate in questi anni e mettendo su ogni tavolo di confronto le istanze dei nostri iscritti”.

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