Il patrimonio delle Fondazioni di origine bancaria in Italia nel corso del 2020 è lievemente diminuito (-1,4%), mentre si è registrata una forte contrazione nei proventi (-45,3%) e nell'avanzo di esercizio (-45%). Nonostante ciò, l'attività erogativa è cresciuta del 4,3%. Sono le principali conclusioni del 26° Rapporto annuale Fondazioni di Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio), che si basa sui dati aggregati dai bilanci 2020 e contiene anche il contributo "L'asset allocation delle Fondazioni di origine bancaria" di MondoInstitutional.
In particolare, al 31 dicembre dell'anno scorso le 86 Fondazioni vantano un patrimonio contabile di 39.718 milioni, pari all'86% del passivo di bilancio, in calo di 553 milioni rispetto al 2019.
L’attivo delle Fondazioni ammonta a poco più di 46 miliardi di euro, in lieve diminuzione (-1,8%) rispetto alla consistenza rilevata a fine 2019 (era pari a 47,0 miliardi). La struttura generale delle attività è analoga a quella degli anni precedenti: infatti, quelle materiali incidono per il 4,7% e quelle finanziarie (includendo i crediti finanziari e le disponibilità liquide) per il 95,1% sul totale attivo, dati che ricalcano quelli del 2019. Anche il totale delle attività finanziarie è sostanzialmente invariato: esse ammontano, fra immobilizzate e non immobilizzate, a 41,4 miliardi di euro, contro i 41,7 miliardi nel 2019.
"Sotto il profilo economico, l’esercizio 2020 ha registrato una forte contrazione dei proventi dovuta agli effetti della crisi pandemica che ha, tra l’altro, indotto la Banca Centrale Europea a raccomandare a tutti gli enti creditizi di non procedere al pagamento di dividendi. Il totale dei proventi conseguiti nell’anno, pertanto, ha inevitabilmente risentito della mancanza del flusso cedolare e si è attestato a 1.421,4 milioni di euro rispetto a 2.600,7 milioni di euro dell’esercizio precedente, facendo segnare una sensibile variazione negativa pari a -45,3% (-1.179,2 milioni di euro)", si legge in un comunicato di Acri.
L’attività erogativa, intesa come delibere assunte, è stata invece pari, nel 2020, a 949,9 milioni di euro, in aumento del 4,3% rispetto ai 910,6 milioni del 2019, a cui corrisponde un tasso di erogazione del 2,4% sul patrimonio medio dell’insieme delle Fondazioni. "La spiegazione di tale variazione positiva delle erogazioni, pur in un anno di forte compressione dei rendimenti, è riconducibile sia alle modalità di determinazione delle risorse da destinare all’Attività istituzionale utilizzate da gran parte delle Fondazioni (che si basa prevalentemente sugli Avanzi di gestione generati nell’esercizio precedente), sia all’imponente e tempestiva risposta alla crisi sanitaria che le Fondazioni hanno saputo offrire agli enti, pubblici e privati, impegnati nella gestione dell’emergenza, nel settore sanitario, sociale ed economico (attingendo, ove necessario, alle risorse prudenzialmente accantonate nei Fondi di stabilizzazione dell’Attività istituzionale)", spiega ancora l'Associazione.
Si conferma sostanzialmente stabile (19.528) il numero delle iniziative finanziate e la relativa media per Fondazione, pari a 227 unità, mentre aumenta l’importo medio erogato per singolo progetto che passa da 46.991 a 48.640 euro. Quanto alla distribuzione delle risorse per singola iniziativa, nell’ambito degli interventi annuali, Acri rileva che la quota più rilevante delle erogazioni (89%) viene destinata al sostegno di iniziative di importo unitario superiore a 25 mila euro
Guardando poi le fonti di provento, i dividendi da partecipazioni non bancarie rappresentano la voce principale con 900 milioni di euro e un’incidenza del 63,3% sul totale. La redditività lorda del patrimonio, invece, si attesta al 3,6%, rispetto al 6,5% del 2019.
"Il Rapporto registra l’impatto che il primo anno di pandemia ha avuto sul sistema delle Fondazioni e la risposta straordinaria che queste hanno saputo mettere in campo per rispondere all’emergenza", è il commento di Francesco Profumo, presidente di Acri, che ha poi proseguito: "Innanzitutto la gestione prudente e il processo di diversificazione, costantemente perseguito negli anni dalle Fondazioni, ha fatto in modo che, pur in presenza della crisi dei mercati finanziari e al congelamento della distribuzione dei dividendi voluto dalla Bce, le erogazioni non solo non ne abbiano risentito, ma siano anche cresciute. Proprio quando c’era più bisogno di loro, le Fondazioni hanno dimostrato di essere presenti. Inoltre, la contrazione della redditività registrata dalle Fondazioni nel 2020 è stata decisamente inferiore rispetto a quella degli altri investitori istituzionali nello stesso periodo. È utile considerare, peraltro, che i dividendi non percepiti nel corso del 2020 siano andati a rafforzare ulteriormente gli istituti di credito e dunque, sul lungo periodo, a consolidare il valore dell’investimento. Le Fondazioni di origine bancaria, che si avviano a festeggiare i trent’anni di attività, proseguono dunque su un cammino intrapreso da tempo, e, utilizzando gli strumenti a loro disposizione (la gestione del patrimonio e l’attività erogativa) consolidano il loro ruolo di agenti di sviluppo sostenibile per i territori e per il Paese", ha concluso Profumo.
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