Dopo l'elezione di Joe Biden a nuovo presidente degli Stati Uniti e il continuo aumento dei contagi di Covid19 nel mondo, cosa c'è da aspettarsi per i mercati finanziari? Gli esperti di BNY Mellon Investment Management cercano di dare una risposta fornendo il proprio outlook.
"Questa settimana inizia con maggiori certezze rispetto alla precedente", afferma Shamik Dhar, Chief Economist di BNY Mellon Investment Management. "Joe Biden è stato dichiarato Presidente eletto degli Stati Uniti. Tuttavia il Senato sembra destinato a rimanere Repubblicano, nell’attesa di due corse in Georgia che andranno al ballottaggio il 5 gennaio 2021. La Camera resta democratica, nonostante i Repubblicani recuperino dai 7 agli 11 seggi, riducendone quindi la maggioranza. Il messaggio di questa elezione è che il Paese è diviso politicamente e che l’elettorato ha poco appetito per un importante cambiamento nell’una o nell’altra direzione. Questa situazione può essere una ricetta sia per lo stallo sia per il compromesso. Poiché il Presidente eletto Joe Biden ha già lavorato produttivamente con il leader di maggioranza del Senato Mitch McConnell in passato, preferiamo vedere il bicchiere come mezzo pieno. Il mercato, che ha registrato un rally pari quasi al 7% l’ultima settimana, è altrettanto ottimista. Con i casi di Covid19 in aumento e il tasso di crescita dell’economia Usa in rallentamento, ci aspettiamo di vedere un accordo sul piano di stimoli, anche se per un ammontare più contenuto sotto un Governo diviso", evidenzia Dhar, che poi sottolinea: "Il fatto che il Senato sia Repubblicano elimina dalla scena la possibilità di grandi aumenti delle tasse, limita la possibilità di nomi più progressisti a capo delle agenzie governative (perché il Senato deve approvare le nomine) e rende meno probabile una ristrutturazione fondamentale di settori come quello della sanità e dell’energia. Inoltre ci aspettiamo che nel 2021 i piani di stimoli raggiungeranno un ammontare di 1.000/1.500 miliardi di dollari, rispetto ai 2.000 miliardi che erano oggetto di negoziazione prima delle elezioni, e ai 3.000 miliardi che si riteneva sarebbero stati approvati nel caso di un’onda blu democratica. Tutto questo però potrebbe cambiare se la corsa per il Senato in Georgia dovesse andare in favore dei Democratici, e la probabilità non nulla di questo evento potrebbe iniziare ad essere incorporata nelle valutazioni dei mercati". Secondo Dhar, il più grande vincitore di questa elezione è il settore della sanità: "È improbabile che le nuove normative più stringenti, sotto forma di controllo del prezzo dei farmaci e introduzione di un’opzione per la sanità pubblica, siano approvate da un Governo diviso. Questo sviluppo ha un lato positivo, perché è probabile che porti a un enorme incremento negli investimenti pubblici e privati in ospedali, sviluppo di farmaci, apparecchiature e strumenti scientifici, ricerca di principi attivi farmaceutici, e nella filiera medica", conclude Dhar.
Per Paul Brain, gestore del BNY Mellon Global Dynamic Bond Fund ed Head of Fixed Income di Newton IM (società di BNY Mellon Investment Management), l’atteso rimbalzo del dollaro ha avuto vita breve, non appena l’incertezza sulle elezioni è stata rimossa. "Il dollaro resterà tendenzialmente debole d’ora in poi, soprattutto rispetto alle valute asiatiche, perché le politiche monetarie accomodanti creano ampie riserve di liquidità in valuta e l’aumento della spesa domestica stimola le importazioni, permettendo ai mercati emergenti di sovraperformare gli Usa", spiega Brain. "Con la prospettiva di un aumento della spesa pubblica, i ritorni dei titoli del Tesoro Usa dovrebbero salire e la curva dei rendimenti si farà anche più ripida. Gli asset rischiosi come le obbligazioni societarie potrebbero essere colpite dai timori sui possibili aumenti delle imposte aziendali. Inizialmente, però, i piani di spesa pubblica avranno un peso maggiore e miglioreranno l’outlook. Per quanto riguarda il Senato Usa - prosegue Brain - sembra improbabile che i risultati siano noti prima che sia trascorso del tempo, ma sembra anche che entrambe le parti desiderino migliorare i rapporti di lavoro e potremmo vedere un pacchetto di stimoli approvato prima della fine dell’anno. Anche se qualsiasi piano non sarà delle dimensioni che i Democratici avrebbero desiderato, il rinnovato picco di casi di coronavirus negli Usa spingerà entrambi i lati verso la sigla di un accordo".
Infine, Brendan Mulhern, economista e strategist del team BNY Mellon Global Real Return, afferma che il tema forse più importante per gli investitori risiede nella corsa per il Senato. "Attualmente è in pareggio, con 48 Repubblicani e 48 Democratici", fa notare Mulhern, che poi continua: "Quattro seggi devono ancora essere assegnati: al di là del ballottaggio in Georgia, i Repubblicani sono in vantaggio e ci si aspetta una loro vittoria in Alaska e in North Carolina. Al momento l’opinione di consensus è che i Repubblicani manterranno il controllo del Senato, prevenendo un pieno vantaggio dei Democratici. Se questo dovesse verificarsi, i Repubblicani avrebbero un margine più ampio per limitare l’Amministrazione Biden. Questo mette in dubbio la capacità della nuova Amministrazione di implementare le politiche evidenziate prima delle elezioni che facevano parte del "New Green Deal”. Limita anche la capacità della nuova Amministrazione di implementare nuove regolamentazioni di business, soprattutto per le aziende Big Tech. Pertanto, l’esito attuale sembra il migliore per i mercati azionari". Mulhern sottolinea poi come i Democratici e i Repubblicani abbiano già dato indicazioni di una disponibilità a lavorare assieme per approvare ulteriori stimoli fiscali per supportare l’economia, un tema su cui la mancanza di progressi prima delle elezioni rappresentava una delle preoccupazioni principali per gli investitori, dato il peggioramento della situazione Covid19. "Con le elezioni concluse, l’attenzone degli investitori si concentrerà probabilmente sul modo in cui Biden prevede di affrontare il virus. Tuttavia, nel breve termine i mercati continueranno a seguire attentamente le mosse del Presidente Trump tra oggi e l’inaugurazione di Biden", conclude Mulhern.
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